Immagine che mette in contrapposizione il freddo e il caldo con in primo piano un panino con molti grassi saturi

Clima e alimentazione: le temperature estreme cambiano la nostra dieta

giovedì 01 maggio 2025 ore 13:15

Siamo sempre più esposti a temperature estreme, tra ondate di calore e inverni rigidi. Ma se pensi che l’impatto del cambiamento climatico si limiti al riscaldamento globale o alla siccità, ti sbagli di grosso. Secondo un recente studio pubblicato su medRxiv, le variazioni climatiche influiscono direttamente sulle nostre abitudini alimentari, spingendoci verso un consumo maggiore di cibi ricchi di grassi, con conseguenze importanti per la salute, aumentando il rischio di obesità, diabete e malattie cardiovascolari.

Ma perché il clima influenza così tanto ciò che mangiamo? E come possiamo proteggerci da questi effetti? Scopriamolo insieme.

Dieta e clima: un legame più stretto di quanto pensi

I ricercatori, utilizzando dati del China Health and Nutrition Survey su quasi 29mila persone, hanno analizzato come caldo e freddo influenzano l’assunzione di macronutrienti. Il risultato? L’esposizione a temperature estreme (sia alte che basse) altera il bilanciamento nutrizionale della dieta quotidiana. I risultati sono chiari:

  • le ondate di caldo riducono l’appetito, ma non il consumo di grassi, portando a una dieta più squilibrata;
  • le ondate di freddo, invece, aumentano la voglia di cibi ipercalorici, soprattutto quelli ricchi di grassi.

In pratica, sia il caldo che il freddo ci spingono a mangiare più grassi. Una risposta che sembra più fisiologica che culturale. Il nostro corpo, per difendersi dallo stress termico, cambia automaticamente l’appetito e i bisogni energetici.

Perché il consumo di grassi aumenta?

Il nostro organismo reagisce al clima per mantenere l’equilibrio interno. Quando fa freddo, serve più energia per produrre calore, da qui il bisogno di cibi energetici. E quando fa troppo caldo? Anche in questo caso l’appetito cambia, ma l’assunzione calorica totale diminuisce… tranne per i grassi. Il motivo? Alcuni studi suggeriscono che i grassi, essendo più calorici e sazianti, possano compensare il calo di altri nutrienti.

Tutto ciò induce ad assumere diete sbilanciate, in cui aumenta la quota di calorie derivante dai grassi (spesso saturi) a discapito di carboidrati complessi e proteine magre.

Il consumo eccessivo di grassi, specie se abbinato a una ridotta attività fisica (che il caldo o il gelo possono scoraggiare), è una combinazione pericolosa che può condurre a obesità, diabete, ipertensione, malattie cardiovascolari.

In Cina, oltre il 50% degli adulti è già in sovrappeso o obeso. Con l’aggravarsi delle condizioni climatiche, questi numeri potrebbero salire ancora, soprattutto nelle aree più povere, meno attrezzate per contrastare le temperature estreme.

Adattamento e disuguaglianze: chi è più a rischio

Lo studio evidenzia che la disponibilità di strumenti come ventilatori, condizionatori e sistemi di riscaldamento può attenuare gli effetti del clima sulla dieta. Ma questi dispositivi non sono alla portata di tutti.

Chi vive in aree rurali, con basso reddito o scarsa istruzione, è più vulnerabile, poiché ha meno strumenti per adattarsi e meno consapevolezza dell’importanza di una dieta equilibrata. Anche i bambini risultano particolarmente sensibili, soprattutto al freddo, con possibili ripercussioni sul loro sviluppo.

Secondo le proiezioni climatiche basate sullo scenario peggiore, entro il 2090 le aree meridionali e orientali della Cina vedranno un aumento significativo della probabilità di adottare una dieta ricca di grassi, con incrementi fino a 3,9 punti percentuali. Anche se l’uso diffuso di tecnologie di adattamento potrebbe mitigare questi effetti, non è detto che siano realmente accessibili o sostenibili su larga scala.

Cosa possiamo fare: prevenzione e consapevolezza

Lo studio è chiaro. Il clima cambia il nostro modo di mangiare. Questi cambiamenti, se ignorati, possono aggravare problemi sanitari già diffusi. La risposta non può essere solo individuale, ma deve coinvolgere politiche pubbliche:

  • educazione alimentare, per sensibilizzare sui rischi delle diete ricche di grassi;
  • infrastrutture accessibili, che garantiscano ambienti termicamente confortevoli anche per le fasce più deboli;
  • monitoraggio nutrizionale, in particolare per bambini e anziani;
  • strategie di salute pubblica integrate, che considerino anche il clima tra i determinanti della salute.

Come Proteggersi? Consigli Pratici

Ecco alcune strategie per evitare che il clima influenzi negativamente la tua dieta:

  • mantieni una dieta equilibrata anche con temperature estreme:
    • d’estate, preferisci frutta fresca, verdura e proteine magre;
    • d’inverno, opta per zuppe calde, cereali integrali e grassi buoni (come avocado e frutta secca);
  • usa tecnologie di raffreddamento e riscaldamento per mantenere un ambiente confortevole;
  • sii consapevole delle tue scelte alimentari:
    • evita di cedere alla voglia di cibi grassi solo per compensare il disagio climatico;
    • pianifica i pasti in anticipo per non farti tentare da opzioni poco salutari;
  • diffondi informazione, soprattutto nelle comunità più vulnerabili, sull’importanza di una nutrizione corretta indipendentemente dal clima.

Riflessioni conclusive

Il riscaldamento globale non riguarda solo i ghiacciai o l’innalzamento dei mari, ma è già dentro casa nostra, nel piatto che mettiamo a tavola. La salute umana è profondamente legata all’ambiente. Comprendere e contrastare gli effetti delle temperature estreme sulle abitudini alimentari è fondamentale per costruire un futuro più sano e più equo.

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