
I ceci e la “Massa di San Giuseppe”
Terzi legumi al mondo come quantità prodotta (dopo la soia e i fagioli), i ceci sono i semi di una pianta erbacea della famiglia delle Fabacee, coltivata in tutto il mondo fin da tempi antichissimi e disponibile in numerose varietà.
Indice
- proprietà dei ceci
- quando evitare il consumo di ceci
- quante volte alla settimana possiamo mangiare i ceci
- la Massa di San Giuseppe o Ciceri e tria
- la ricetta della Massa di san Giuseppe
- riflessioni conclusive
Proprietà dei ceci
I ceci, come i legumi in generale, sono un alimento che non può proprio mancare nei regimi alimentari equilibrati e salutari. Sono, infatti, un'eccellente fonte di proteine vegetali, contano notevoli proprietà nutrizionali con numerosi benefici al nostro organismo ma con un apporto calorico contenuto (circa 120 calorie per 100 gr. di ceci bolliti).
I ceci offrono una vasta gamma di benefici grazie ai loro nutrienti essenziali:
- salute delle ossa. Ricchi di calcio, fosforo, ferro, manganese e zinco, i ceci contribuiscono alla corretta mineralizzazione delle ossa e alla produzione di collagene, fondamentale per la robustezza del tessuto osseo. La vitamina K presente migliora l'assorbimento del calcio, essenziale per prevenire fragilità ossea;
- regolazione intestinale. L'alto contenuto di fibre, sia solubili che insolubili, rende i ceci ottimi per migliorare la digestione e promuovere la regolarità intestinale. Le fibre solubili formano un composto gelatinoso che aiuta ad eliminare sostanze indesiderate, nutrendo la flora batterica benefica;
- controllo glicemico. Grazie al basso indice glicemico e all'elevato contenuto di fibre, i ceci rallentano l'assorbimento dei carboidrati, evitando picchi di zucchero nel sangue e contribuendo a mantenere stabili i livelli di glicemia;
- salute cardiovascolare. I minerali come potassio e magnesio presenti nei ceci sono cruciali per mantenere la pressione sanguigna sotto controllo, riducendo il rischio di malattie cardiache. Inoltre, le fibre contribuiscono a ridurre i livelli di colesterolo LDL e trigliceridi, proteggendo il cuore da patologie come aterosclerosi e infarti;
- proprietà antiossidanti. I ceci contengono polifenoli, fitonutrienti e saponine, noti per le loro proprietà antiossidanti, che aiutano a combattere i danni causati dai radicali liberi, riducendo lo stress ossidativo;
- gestione del peso. Con poche calorie ma ricchi di proteine e fibre, i ceci favoriscono il senso di sazietà, rallentando lo svuotamento gastrico e aiutando a controllare l'appetito;
- riduzione delle infiammazioni. La colina presente nei ceci contribuisce a combattere le infiammazioni croniche, supportando la salute del colon attraverso la produzione di butirrato, un acido grasso con proprietà anti-infiammatorie;
- cura di occhi, pelle e capelli. Lo zinco, le vitamine A ed E migliorano la salute degli occhi, mentre il manganese aiuta a prevenire l'invecchiamento della pelle. Le proteine e il ferro rafforzano i capelli, mentre gli omega 6 e le vitamine A, B ed E supportano la salute del cuoio capelluto.
Quando evitare il consumo di ceci
Non ci sono particolari controindicazioni al consumo di ceci.
Come tutti i legumi, i ceci rientrano in quegli alimenti con basso indice glicemico, sono cioè fra quegli alimenti che provocano innalzamenti molto contenuti della glicemia e che possono pertanto essere consumati anche in presenza di patologie come il diabete.
Qualche accorgimento però va adottato nel caso in cui si soffra di problemi intestinali, come la colite: in questo caso è meglio tenerne sotto controllo il consumo. La causa di questo fastidio va ricercata nella buccia del legume perché ricca di fibra insolubile, di conseguenza in caso di colite si dovrà optare per il legume decorticato che è tollerato meglio da chi soffre di questa patologia.
Altri effetti indesiderati collegati al consumo dei ceci sono il gonfiore addominale e il meteorismo, che potrebbero scoraggiare il consumo di questo prezioso legume.
Ci sono, però, dei piccoli, preziosi accorgimenti che possiamo adottare per contenere gli effetti di questi fastidiosi sintomi:
- ammollo dei legumi per almeno 12 ore (anche 24 per i ceci);
- cottura prolungata;
- cottura senza buccia.
L’ammollo dei legumi per almeno 12 ore è importante e può aiutare e ridurre quel fastidioso senso di gonfiore o aria nella pancia che si avverte dopo un pasto a base di legumi. E’ consigliato lavare bene i legumi prima di metterli in ammollo e cambiare l’acqua prima di cominciare la cottura.
La cottura prolungata riduce ulteriormente il rischio di gonfiore, meglio ancora se con l’aggiunta di qualche foglia di alloro o di un pezzetto di alga kombu, che toglieremo alla fine, ma che renderà i nostri ceci più morbidi e digeribili.
Purtroppo la causa del meteorismo legato al consumo di legumi va ricercata nel fatto che il nostro intestino, abituato oramai al consumo di cibi molto raffinati, reagisce in modo anomalo quando introduciamo alimenti ricchi di fibre, con conseguente senso di gonfiore, meteorismo e flatulenza. Come già anticipato, è proprio nella buccia dei legumi che si concentra la maggior parte delle fibre, per questo motivo se vogliamo ridurre questi effetti indesiderati sarà bene sbucciare i legumi e procedere alla cottura senza buccia, oppure passarli in un passaverdure a fine cottura.
Quante volte alla settimana possiamo mangiare i ceci
Come per tutti i legumi, anche per i ceci si consiglia di mangiarli almeno 2-3 volte a settimana, come contorno o come ingrediente di ricette più complesse. L'ideale sarebbe abbinarli a pasta o a cereali integrali, per fare in modo che il nostro organismo abbia a disposizione tutti gli amminoacidi essenziali che ha bisogno di ricavare dall’esterno, dato che i cereali sono carenti in metionina e cisteina e si compensano con i legumi che invece sono carenti in lisina, presente però proprio nei cereali. Questa combinazione permette di ottenere proteine di alto valore biologico.
La ricetta perfetta è dunque la pasta con i ceci, preparata specialmente in tutto il centro-sud d'Italia, e che nel Salento, per esempio, si realizza nella deliziosa variante chiamata Ciceri e Tria, dove “tria” è la pasta fatta in casa a mo' di tagliolini, metà lessa e metà fritta, unita ai ceci cotti con olio extravergine di oliva, cipolla e aromi (noce moscata, chiodi di garofano, pepe). Questo piatto squisito, detto anche “Massa di San Giuseppe” si può trovare nei ristoranti durante tutto l’anno, ma si prepara tradizionalmente per il 19 marzo, appunto in occasione della festa di San Giuseppe, quando in diversi paesini del Salento vengono allestite le “Tavole” in onore del Santo.
Ma i ceci possiamo gustarli in tantissimi atri modi. Appetitoso e facile da preparare è l’hummus di ceci, da spalmare su pane tostato per una colazione nutriente e salutare o per un veloce antipasto da condividere con gli amici.
Un’altra idea sfiziosa è quella di tostare i ceci, magari dopo averli insaporiti con qualche erba aromatica, e consumarli come gustoso spezzafame, una ricetta vegana, facilissima da preparare!
Per non parlare delle molteplici ricette da realizzare con la farina ci ceci, tra cui la famosa Farinata tipica di Liguria e Toscana.
E se i bambini rifiutano di mangiarli offriamoli loro sotto forma di hamburger o polpette, ne andranno pazzi!
La Massa di San Giuseppe o Ciceri e tria
La Massa di San Giuseppe o Ciceri e tria, come anche chiamata, è un piatto tipico della tradizione salentina, una semplicissima pasta e ceci dal sapore antico capace di riportarci indietro nel tempo. Ormai presente tutto l’anno sulle nostre tavole e nei ristoranti tipici del nostro Salento, per tradizione questa pietanza viene consumata in particolare durante la festa di San Giuseppe, che si celebra il 19 marzo, e rappresenta una delle portate principali delle cosiddette Tavole di San Giuseppe. Nate come offerta votiva da parte di famiglie che avevano ricevuto una particolare grazia dal Santo o che pregavano per ottenerla, oggi le Tavole di san Giuseppe sono diventate un appuntamento importante per fedeli e turisti che, come in un pellegrinaggio, il giorno della festa di san Giuseppe girano tra i paesini del basso Salento, dove la tradizione è più sentita, per ammirare il frutto di tanta devozione. Le tavole infatti sono più o meno simili in tutto il Salento ma con piccole differenze tra un comune e l'altro e tra una casa e l’atra.
A partire già dalla fine di febbraio e fino al giorno della festa alcune famiglie devote preparano la Massa di San Giuseppe che distribuiranno a tutto il vicinato e a chi si presenterà nella loro casa.
Negli anni passati, ai tempi delle nostre nonne, la preparazione della Massa avveniva al ritmo della preghiera. La Massa si faceva cuocere in grandi recipienti e giusto il tempo di un Padre Nostro, cosi raccomandavano le nonne, poi si distribuiva mentre i presenti recitavano il Rosario, offrivano una preghiera a San Giuseppe e invocavano le sue benedizioni per la propria famiglia e per il lavoro. Solo ciò che rimaneva della Massa poteva essere consumato dalla famiglia che l’aveva preparata.
Questa pietanza, come la maggior parte dei piatti tipici della cucina salentina, conserva tutti i sapori e i profumi della tradizione contadina, fatta di pochi ingredienti, semplici, facili da reperire ed a costo molto basso.
La ricetta della Massa di san Giuseppe
Ingredienti:
- 400 grammi di farina di grano duro
- acqua q.b.
- 400 gr di ceci
- un cipollotto
- olio extravergine di oliva
- pepe
- sale
- noce moscata
- chiodi di garofano
Procedimento
Cuciniamo i ceci dopo averli messi in ammollo il giorno prima. Se manca il tempo di preparali si possono utilizzare quelli in vendita nei supermercati già pronti.
Prepariamo la pasta unendo sul piano da lavoro la farina con l’acqua, impastiamo per bene e tiriamo una sfoglia da ripiegare su sé stessa. Dopo averla avvolta su sé stessa tagliamo la pasta a striscioline, come se dovessimo preparare delle tagliatelle lunghe circa 1 centimetro e le lasciamo asciugare.
Prendiamo una piccola parte della pasta realizzata, la friggiamo in olio bollente e la teniamo da parte su un foglio di carta assorbente.
A questo punto prendiamo una padella e lasciamo imbiondire la cipolla in un filo d’olio extravergine di oliva, versiamo all’interno i ceci, lasciamo insaporire e copriamo il tutto con l’acqua di cottura dei ceci stessi, se li abbiamo cucinati in casa o semplicemente con acqua tiepida.
Aggiustiamo di sale e pepe, aggiungiamo un pizzico di noce moscata e qualche chiodo di garofano e lasciamo cuocere per una decina di minuti.
Aggiungiamo ancora un po’ di acqua di cottura dei ceci e appena riprende il bollore versiamo la pasta e la lasciamo cuocere nel sughetto ottenuto, che andrà progressivamente ad addensarsi.
Appena la pasta sarà cotta, ci vorrà poco se è fresca di preparazione o qualche minuto in più se è stata preparata il giorno prima, spegniamo il fornello e lasciamo riposare per qualche minuto.
A questo punto la nostra Massa di San Giuseppe è pronta per essere servita ma non prima di aver messo su ogni piatto una spolverata di quella pasta che avevamo fritto in precedenza e tenuto da parte.
Riflessioni Conclusive
I ceci si rivelano un alleato prezioso per la nostra salute, grazie alle loro molteplici proprietà benefiche. Ricchi di proteine, fibre e sali minerali essenziali, questi legumi non solo supportano la salute delle ossa e del cuore, ma contribuiscono anche a migliorare la digestione, a regolare il livello di zucchero nel sangue e a proteggere il corpo dai danni dei radicali liberi. Includere i ceci nella dieta quotidiana può fare una differenza significativa nel mantenere il benessere generale, dimostrando come la scelta di alimenti semplici e naturali possa essere la chiave per una vita più sana e equilibrata.