11 Novembre 2024
Tanti alberi di betulla
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Addio alla ritenzione idrica con la betulla

Con il termine “betulla” si fa riferimento a un genere di piante appartenente alla famiglia delle “Betulacee”, circa 40 specie, nate nell'emisfero boreale ma adattatesi anche ad altri ambienti e climi.

immagine con un ramo dibetulla in cui sono messi in evidenza i fiori e le foglieIl nome botanico è “Betula pendula”, che è la specie più comune e più diffusa, conosciuta come “Betulla bianca”.

Considerata “Albero Cosmico” dai celti, la betulla nell'antichità rappresentava un mezzo di purificazione fisica, mentale e spirituale.

L'impiego fitoterapico della betulla è molto frequente, perché questa pianta ha una forte azione drenante, diuretica e linfatica.

Queste proprietà sono dovute agli elementi che compongono la betulla, che sono:

  • le saponine triterpeniche: molecole complesse, presenti in una percentuale che varia tra il 3% e il 4%, che fungono da veicolanti delle molecole idrofile su massa grassa;
  • i polisaccaridi (metilpentosani) : composti chimici organici che contribuiscono a drenare i liquidi in eccesso, a eliminare le scorie azotate, come l'acido urico, e ad abbassare il colesterolo ematico;
  • i glucosidi flavonici: composti chimici aventi azione drenante, sudorifera e spasmolitica.

Vediamo, singolarmente, le proprietà di ciascun componente della pianta della betulla.

 

 

Indice

 

 

Le foglie

Secondo uno studio pubblicato sull’International Journal of Food Microbiology, le foglie di betulla hanno un'azione sgonfiante. Esse, infatti, vengono usate in fitoterapia per via delle loro proprietà diuretiche e depurative: il loro impiego facilita l’eliminazione dei liquidi e delle sostanze in eccesso, accumulatisi nell’organismo, come il colesterolo e gli acidi urici che causano reumatismi e gotta. Per questo, la betulla è utilissima nella cura dell’ipertensione oltre che della ritenzione idrica. L’uso delle foglie agisce, altresì, da coadiuvante nelle prevenzione della formazione della renella, costituendo un vero e proprio "lavaggio” antisettico delle vie urinarie.

decotto di foglie di betulla di colore verdastroCon le foglie giovani, si può preparare il decotto di betulla, un  toccasana per la buona funzionalità delle vie urinarie e per contrastare la ritenzione idrica, un alleato in più nell'attivazione dei processi fisiologici di depurazione.

Per preparare il decotto di betulla occorrono 100 g di foglie, meglio se giovani, perché più ricche di principi attivi e mezzo litro d’acqua. Si porta ad ebollizione l’acqua con le foglie di betulla e si lascia bollire per circa 10 minuti. A questo punto si filtra molto accuratamente e il decotto di betulla è pronto. Ne potremo bere 1 bicchiere prima di ogni pasto principale con l’aggiunta di succo di limone o miele qualora il decotto di betulla dovesse risultare amarognolo.

Se non vogliamo perdere tempo per preparare in casa il decotto, potremo certamente acquistare un prodotto già pronto in farmacia, in erboristeria o nei negozi specializzati. In questo caso la dose consigliata sarà un cucchiaio al giorno, diluito in acqua o altro liquido, preferibilmente lontano dai pasti, per un effetto ancora più benefico.

 

La corteccia 

La corteccia di betulla, impermeabile al 100%, ha un tipico color bianco sporco, colore che si deve alla presenza di granuli di betulina. Che cos'è la betulina? Si tratta di un composto organico, tipo resina, che secondo recenti studi è in grado di migliorare la dinamica del tessuto adiposo.

Dalla corteccia, ricca di tannini, si estrae l'olio di betulla, che dà quel caratteristico profumo al cuoio di Russia e che viene impiegato come repellente contro gli insetti.

Questo olio, in fitoterapia, svolge una triplice azione:

  • tonificante del sistema linfatico e circolatorio: previene problemi venosi e disturbi circolatori, ed è utilissimo in caso di gambe pesanti, gonfiori, edemi e ristagni linfatici;
  • drenante: favorisce l'eliminazione delle scorie e dei liquidi in eccesso, per questo viene utilizzato come base per un efficace massaggio drenante e anticellulite, dal momento che elasticizza e rende migliore l’aspetto della pelle. Applicato due volte al giorno sulle parti interessate per il primo mese, l’olio di betulla funge da “trattamento intensivo”, che ridona compattezza alla pelle. Per riscontrarne l'efficacia nel tempo, se ne consiglia l'uso quotidiano; per un effetto levigato, inoltre, è utile coadiuvare l'azione dell'olio con quella preventiva del gommage (in commercio si trovano dei validissimi scrub corpo) sempre a base di betulla;
  • antinfiammatorio: nel caso si soffra di artrite, artrosi e reumatismi in genere, si consiglia l'uso dell'olio essenziale di betulla, che determinando il richiamo del sangue negli strati più superficiali della cute, riscalda la zona interessata e alleggerisce lo stato flogistico  e dolorante degli strati sottoposti.

 

Le gemme

Le gemme di betulla (così come le giovani radici della betulla) che in alcune zone compaiono già intorno alla fine dell’inverno, sono note per le loro proprietà depurative, indispensabili anch'esse contro la ritenzione idrica, l'artrite e i dolori alle articolazioni.
Le gemme svolgono una funzione stimolante su di un complesso di cellule sparse in varie parti del corpo umano, preposte all'eliminazione delle sostanze di scarto. Tutto questo processo scongiura o contrasta la formazione della cellulite.

 

Schema in cui sono riportate le proprietà della Betulla (diuretica, antinfiammatoria, contro la cellulite, depurativa, ricca di minerali ecc.)

 

La linfa di betulla

La linfa di betulla (nota in botanica col nome di “Betula verrucosa linfa”) merita un approfondimento particolare. Parliamo di una sostanza preziosissima che viene estratta dalle betulle adulte delle zone boschive, nei cui tronchi si praticano dei fori, utilizzando accorgimenti e metodiche ben precise, al fine di mantenerne intatte le virtù dopo l'estrazione.
Possiamo affermare con certezza che la linfa di betulla sia la parte della pianta più ricca di nutrienti, di vitamine e di sali minerali.

Anche la linfa vanta proprietà depurative e diuretiche:

  • è depurativa, perché raduna a sé tutte le tossine e ne favorisce l'eliminazione attraverso gli organi esercenti tale funzione;
  • è diuretica, perché i minerali che contiene (magnesio, calcio e fosforo) facilitano l'espulsione degli acidi urici, dell’urea e dei cloruri e allontanano il rischio di ritenzione idrica.

Non finisce qui, la linfa svolge altre funzioni:

  • è “amica” dell’apparato urinario, poiché aiuta a prevenire la proliferazione dei batteri cattivi, responsabili delle infezioni;
  • protegge dagli stati influenzali, perché “vigila” sul buon funzionamento del sistema immunitario;
  • migliora i disturbi premestruali;
  • contribuisce a prevenire la calcolosi renale;
  • ha un'azione antisettica favorendo il contrasto alla caduta dei capelli;
  • ha proprietà analgesiche e antinfiammatorie, dovute all'attività del salicilato di metile, liberato per via enzimatica dai due eterosidi contenuti nella linfa stessa;
  • è efficacissima nel trattamento della cellulite, perché riduce in maniera netta l'impastamento e il dolore causato dal ristagno dei liquidi nei tessuti.

Sistema di raccolta della linfa di betulla attraverso dei fori praticati sul troncoIn quale dosaggio va consumata la linfa di betulla?

Il dosaggio ideale prevede l'assunzione di 2 cucchiai al dì di linfa, preferibilmente al mattino, a stomaco vuoto, nella modalità che si preferisce, ossia pura oppure diluita in acqua o in altro liquido. Il trattamento deve essere continuativo per un periodo di 15/20 gg per poterne riscontrare gli effetti benefici.

Per dosaggi e tempi personalizzati, che possono variare rispetto a quelli sopra citati, si consiglia di rivolgersi al proprio fitoterapista o erborista di fiducia.

Nella medicina tradizionale, si utilizza anche il catrame di betulla, che, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e cheratolitiche, si rivela un ottimo rimedio contro la psoriasi, gli eczemi, la gotta e i parossitosi della cute, come ad esempio la scabbia.

Il catrame di betulla è ricco di idrocarburi, fenoli e terpeni.

Come si ricava?

Questo composto oleoso si ricava attraverso un processo che prevede la distillazione “secca”, ossia senza aria, della corteccia di betulla, dalla quale viene condensato appunto il catrame.

Dalla combustione del legno, si ottiene il carbone di betulla, una polvere nera naturale amica dell'intestino, grazie alla sua azione assorbente e depurativa. In caso di cattiva digestione, di diarrea acuta da farmaci o tossine o colon irritabile, in caso di meteorismo, di reflusso e acidità di stomaco, di dolori addominali, di gastrite, usare il carbone di betulla significa limitare gli effetti e i disturbi relativi a tutti questi sgradevoli fenomeni appena citati.

È bene, infine, ricordare che i costituenti chimici presenti nella betulla passano nel latte materno, per cui, precauzionalmente, se ne sconsiglia l’utilizzo in gravidanza e durante l'allattamento.

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