
Psoriasi e alimentazione: un legame da non sottovalutare
lunedì 05 maggio 2025 ore 14:20
La psoriasi non è solo un problema estetico, ma una vera e propria patologia infiammatoria cronica che colpisce circa il 2-3% della popolazione mondiale. Chiazze squamose, prurito persistente e infiammazione sono solo alcuni dei sintomi più comuni, ma le conseguenze possono andare oltre la pelle: ansia, depressione, problemi cardiovascolari e malattie infiammatorie intestinali sono spesso correlate.
Negli ultimi anni, la scienza ha iniziato a indagare con sempre maggiore attenzione un possibile colpevole silenzioso: l’alimentazione moderna, in particolare il consumo eccessivo di alimenti ultra-processati (UPF).
Un nuovo studio pubblicato su Nutrients nell’aprile 2025, basato sui dati della UK Biobank, conferma questo sospetto, dimostrando un collegamento diretto tra consumo di UPF e aumento del rischio di psoriasi.
Cosa sono gli alimenti ultra-processati?
Gli UPF sono cibi industriali altamente manipolati, spesso ricchi di zuccheri aggiunti, grassi saturi, sale, emulsionanti, coloranti e aromi artificiali. Il loro scopo? Essere più gustosi, durare più a lungo sugli scaffali e semplificare la vita a chi ha poco tempo. Tuttavia, tutto questo ha un costo per la salute.
Secondo la classificazione NOVA (che divide gli alimenti in quattro gruppi in base al grado di lavorazione: alimenti non trasformati o minimamente trasformati; ingredienti culinari trasformati; alimenti trasformati; alimenti ultra-processati) gli UPF appartengono al gruppo 4, il più industrializzato. Parliamo di snack confezionati, merendine, cibi pronti surgelati, bevande zuccherate, cereali aromatizzati, insaccati preconfezionati e simili.
Lo studio che collega UPF e psoriasi
Lo studio ha analizzato oltre 121.000 persone tra i 40 e i 69 anni, osservandole per un periodo medio di 12 anni. I partecipanti che consumavano maggiori quantità di UPF avevano più probabilità di sviluppare la psoriasi, anche tenendo conto di fattori genetici, indice di massa corporea (BMI), fumo e stile di vita.
Ecco i dati chiave:
- ogni aumento del 10% del consumo di UPF è stato associato a un incremento del 6% del rischio di sviluppare la malattia;
- chi apparteneva al quartile con il più alto consumo di UPF aveva un rischio aumentato del 28% rispetto a chi ne consumava meno;
- l’effetto era ancora più marcato nei soggetti predisposti geneticamente.
I ricercatori hanno anche calcolato che sostituire solo il 20% degli UPF con alimenti freschi e non lavorati (come quelli del gruppo NOVA 1) potrebbe ridurre il rischio di psoriasi fino al 18%.
Perché gli UPF fanno così male?
Il collegamento tra UPF e psoriasi si spiega attraverso due meccanismi principali:
- infiammazione cronica. Gli ingredienti presenti negli UPF, come additivi chimici ed emulsionanti, alterano il microbiota intestinale e possono attivare risposte immunitarie pro-infiammatorie. L’INFLA-score dello studio (indice composito che valuta lo stato di infiammazione cronica di basso grado utilizzando diversi marcatori infiammatori) ha infatti mostrato che l'infiammazione componeva una parte significativa dell’aumento del rischio;
- sovrappeso e obesità. Un elevato consumo di UPF è correlato a un maggiore BMI, che a sua volta è uno dei principali fattori di rischio per la psoriasi. Il tessuto adiposo, infatti, è metabolicamente attivo e contribuisce all’infiammazione sistemica.
Come migliorare l’alimentazione per proteggere la pelle
Non serve stravolgere la propria dieta da un giorno all’altro, ma iniziare a limitare gli alimenti ultra-processati è un passo concreto e potente per chi soffre di psoriasi (o vuole prevenirla).
Ecco alcune azioni semplici ma efficaci:
- scegli alimenti freschi e minimamente lavorati, come verdura, frutta, cereali integrali, legumi e pesce;
- evita snack confezionati, bibite zuccherate, piatti pronti e cibi precotti;
- riduci l’assunzione di sale e zuccheri aggiunti, spesso nascosti nei prodotti industriali;
- associa una dieta equilibrata a uno stile di vita attivo, utile anche per ridurre lo stress, fattore che può aggravare la psoriasi.
Conclusione: mangiare bene per vivere meglio
La psoriasi non è solo una questione di pelle, infatti è una malattia complessa, influenzata da numerosi fattori tra cui (ora lo sappiamo con certezza) anche ciò che mettiamo nel piatto. Gli alimenti ultra-processati possono peggiorare la situazione, mentre tornare a un’alimentazione più naturale può aiutare non solo la pelle, ma tutto l’organismo.
Prevenzione e gestione della psoriasi passano anche dalla spesa quotidiana. E la buona notizia è che cambiare è possibile, un passo alla volta. Perché scegliere bene cosa mangiamo è, in fondo, scegliere bene come vogliamo vivere.