La mensa scolastica: non solo la garanzia di un pasto ma un progetto educativo
A cura della Dott.ssa M. Concetta Petrelli
Biologa Agroalimentare e della Nutrizione
Negli ultimi tempi si discute molto circa la mensa scolastica e la sua validità. Può essere considerata una “comodità” o una “necessità” per i genitori che non riescono a conciliare gli orari lavorativi con quelli scolastici, ma la mensa è soprattutto un progetto educativo: “progetto”, perché inserito all’interno del contesto scolastico a completare la formazione e l’educazione dei bambini.
I menu della mensa scolastica non sono assolutamente lasciati al caso ma sono studiati da un team di esperti dell’alimentazione che selezionano gli alimenti sia dal punto quantitativo che qualitativo e che valutano gli aspetti igienici legati alla conservazione, alla preparazione e alla somministrazione dei pasti.
Esistono reali svantaggi per il bambino che pranza in mensa? Spesso mi è stata rivolta questa domanda e la mia risposta è ovviamente “no!”. A mio parere, l’unico svantaggio, semmai ce ne fosse uno, è quello di non poter consumare il pranzo con la propria famiglia!
Perché si fa un gran parlare riguardo all’argomento “mensa”? A cosa sono dovuti i dubbi che spesso attanagliano i genitori?
Mi sento di dire che i mass media hanno spesso sollevato dei polveroni, influenzando negativamente i genitori, spaventati dal verificarsi di episodi (seppur) rari e isolati di cattiva qualità degli alimenti. Tengo a precisare che esiste un servizio ad hoc chiamato SIAN (Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione), dislocato nel territorio nazionale.
Un altro problema in crescita è quello dei bambini che digiunano perché non gradiscono gli alimenti proposti; alcuni, addirittura, riportano la frutta a casa, lasciandola, spesso, marcire negli zainetti. Ci tengo a rassicurare i genitori interessati: esiste una commissione mensa, verso cui si può esprimere un parere costruttivo discutendone con i rappresentanti.
Come detto in precedenza, la mensa ha una funzione educativa, pertanto non deve essere considerata un ristorante. È un luogo di incontro dove si cresce insieme e dove i bambini dovrebbero essere educati all'importanza dell’alimentazione, nell’ottica di una sana e variegata dieta mediterranea. Questo principio dovrebbe essere sostenuto dalle famiglie: in altre parole, se i vostri figli rifiutano il cibo offerto e saltano il pasto non è educativo proporre alternative, né se ciò succede a mensa né tantomeno se dovesse succedere a casa. Il mangiare selettivo è un qualcosa da evitare, perché a lungo andare può rivelarsi dannoso.
Un ultimo problema legato alla mensa, riguarda la somministrazione dei pasti. Se da un lato c’è chi digiuna, dall’altro c’è chi chiede il bis! E’ importante discutere il problema con le maestre e con chi somministra i pasti per trovare soluzioni condivisibili.
In conclusione, una consiglio per i genitori che seguono Obiettivo in Salute: procuratevi la copia del menù scolastico e provate a seguirlo anche a casa, adeguando le porzioni in funzione dell’età e dell’attività fisica svolta. Questo non solo vi aiuterà ad equilibrare i vostri pasti, ma anche a sostenere il messaggio di educazione che la scuola cerca di trasmettere! E infine non dimenticate di insegnare ai bambini a masticare: oltre a ridurre il pericolo di “disostruzioni delle vie aeree superiori”, una corretta masticazione aiuta a digerire bene e a sentirsi sazi più a lungo.