Alla scoperta dell'arnica, la pianta che cura il dolore
L'Arnica (il cui nome scientifico è Arnica Montana) è una pianta medicinale appartenente alla famiglia delle “Asteraceae”, ha origine montuosa, è ghiandolosa ed è perenne. Il suo fusto non raggiunge grandi altezze ma si attesta tra i 20 e i 60 cm, le sue foglie sono ovali e i suoi fiori di color giallo aranciato emanano un odore aromatico molto piacevole.
Indice
L'Arnica è una delle piante più utilizzate che esista. A cosa dobbiamo questo uso massiccio?
L'Arnica è un ottimo antinfiammatorio topico, dunque viene impiegata come rimedio contro traumi esterni e fatiche muscolari.
C'è di più: questa pianta agisce anche come antidolorifico.
Uno studio di qualche anno fa ha concretamente dimostrato come l'uso di un prodotto a base di arnica su una zona dolorante, per 3 volte al dì, abbia la stessa azione benefica dell'ibuprofene.
Per quali patologie può essere impiegata esattamente?
L'Arnica si usa in caso di:
- Ecchimosi;
- Lussazioni;
- Infiammazioni;
- Distorsioni;
- Contusioni;
- Edemi da frattura;
- Fratture;
- Strappi muscolari;
- Tendiniti;
- Ematomi;
- Disturbi osteoarticolari di origine reumatica.
Questi ambiti applicativi rendono questa pianta molto usata nel mondo sportivo, dove è assai frequente incorrere in inconvenienti del genere.
A cosa si devono queste proprietà?
Si devono, in primis, alla presenza di due sostanze chimiche ivi presenti:
1. L'elenalina
2. La diidroelenalina.
Queste sostanze riducono l’infiammazione andando a intaccare i batteri responsabili.
L’arnica contiene, inoltre, olio essenziale che è una miniera di benessere perché ricco di sostanze importantissime per rafforzare il sistema immunitario. Esse sono:
- acidi grassi
- carotenoidi
- timolo
- acido caffeico e derivati
- lattoni
- acidi acetici
- glucosidi
- flavonoidi
- sostanze volatili
- tannini
- sostanze isometriche.
In commercio si possono reperire una miriade di prodotti a base di arnica: pomate, gel, unguenti, creme e tinture madri nei quali vi sono i principi attivi estratti da fiori e radici. Sarebbe opportuno riporre il gel, la crema o la pomata in frigorifero così da utilizzarla fredda. Sappiamo, infatti, quanto bene faccia applicare un qualcosa di freddo nella fase acuta degli infortuni, per esempio.
Come usare i prodotti a base di arnica?
È sufficiente spalmarne una piccola quantità sulla slogatura, sul livido o sulla zona interessata dal trauma, procedendo con lievi movimenti circolari per almeno 2-3 volte al giorno.
E la tintura?
Per ottenere un effetto antinfiammatorio ottimale, la tintura va diluita in proporzione di 1 a 5, in acqua o alcool, e va applicata sotto forma di impacco direttamente sulla parte dolente, accertandosi preventivamente che la cute sia integra.
Oltre ai prodotti per uso topico, è possibile realizzare un decotto.
Come si prepara? Molto semplice: far bollire due cucchiai di fiori freschi (facilmente reperibili nella stagione estiva) in un litro d'acqua e successivamente filtrare il tutto. In questo modo si ottiene un liquido ottimo per le contusioni e le distorsioni, che potrà essere applicato con una garza.
È opportuno non assumere fiori ed estratti fitoterapici di arnica per via sistemica ( cioè oralmente) in quanto potrebbero procurare tachicardia, respiro corto, mal di stomaco, nausea e vomito.
Il discorso cambia se si tratta di estratti omeopatici, che dovrebbero essere privi di controindicazioni, ma si rimanda sempre al medico o all'omeopata prima di procedere all'assunzione.
È sconsigliato usare l’arnica in gravidanza e allattamento e con interazione ad altri farmaci, tipo gli anticoagulanti, perché potrebbe causarne un incremento dell’effetto.
Infine, l'uso di arnica è controindicato per chi è allergico alle “Asteraceae”.