MIP-C: la nuova malattia derivante dal Coronavirus
lunedì 13 maggio 2024 ore 08:45
Per circa due anni e mezzo il Coronavirus ha evidenziato tutte le vulnerabilità sanitarie del mondo intero, provocando migliaia di morti, paura e notevoli danni all’economia. Nel tempo, poi, il virus ha subito diverse mutazioni riconducendolo a qualcosa di simile a una sindrome influenzale (anche se più pericoloso).
Analizzando i dati clinici di pazienti coronavirus SARS-CoV-2 dello Yorkshire è stata scoperta una nuova malattia mortale connessa proprio al covid: “Malattia MIP-C”, chiamata anche “Autoimmunità MDA5 e polmonite interstiziale contemporanea con COVID-19” (per analogia con la MIS-C, un'altra patologia autoimmune associata al Covid che colpisce i bambini).
Questa malattia è affine a una rara sindrome autoimmune conosciuta come dermatomiosite anti-MDA5 positiva, una condizione estremamente rara nel Regno Unito che solitamente viene diagnosticata in persone originarie dell'estremo oriente, specialmente Cina e Giappone.
Lo studio, condotto da una squadra internazionale di ricercatori guidata da scienziati dei Dipartimenti di Medicina e Medicina Cellulare e Molecolare dell’Università della California-San Diego (Stati Uniti) e del Dipartimento di Reumatologia dell’Università di Leeds (Regno Unito), ha preso il via quando il professor Dennis McGonagle dell’ateneo inglese, notando che i pazienti da lui esaminati avevano cicatrici sui polmoni e sintomi reumatologici come artrite, mialgia ed estese eruzioni cutanee, ha contattato il collega professor Pradipta Ghosh dopo aver notato un misterioso aumento di casi di dermatomiosite anti-MDA5 positiva nel 2021, il secondo anno della pandemia di Covid-19.
Secondo gli esperti, la MIP-C sarebbe una rara malattia autoimmune, infiammatoria e cronica, con conseguenze soprattutto su pelle, muscoli e polmoni, che sfocerebbe in una sindrome polmonare interstiziale a rapida progressione e potenzialmente mortale. Causata da anticorpi che attaccano un enzima chiamato MDA5 (Melanoma Differentiation-Associated protein 5), un recettore sensibile all’RNA in grado di rilevare il coronavirus SARS-CoV-2 e altri virus a RNA, la malattia è strettamente connessa al Covid-19, motivo per cui i ricercatori hanno immediatamente sospettato un'associazione tra le due cose.
Per quanto riguarda il numero dei casi, nello specifico si è passati dallo 0,4% del 2019 al 2,1% del 2020, fino al 4,8% del 2021, per poi riscende all'1,7% del 2022.
