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STIPSI CRONICA: QUANDO PUÒ ESSERE UTILE LA DIETA


A cura del Dott. Sergio Sforza 

Dirigente Medico, Alta professionalità in Chirurgia Proctologica Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. Specialista in Chirurgia Generale, Master di II livello in Chirurgia Epatobiliare, Colo-Rettale e Proctologica.

Si definisce Stipsi Cronica, secondo i criteri di Roma III, un sintomo non una malattia, come una difficoltà evacuativa intestinale costantemente presente negli ultimi 3 mesi ma già esordita da 6 o più mesi, che si manifesta con le seguenti caratteristiche:

A
Frequenza evacuativa : meno di 3 defecazioni a settimana
Sforzo in almeno 1 defecazione su 4
Feci dure in almeno 1 defecazione su 4
Sensazione di ostruzione, ostacolo, in almeno 1 defecazione su 4
Ricorso a digitazione(estrazione manuale delle feci) in almeno 1 defecazione su 4

B
Feci non formate sono raramente presenti in assenza di lassativi

C
Non vi sono le caratteristiche del colon irritabile.

La Stipsi Cronica senza una causa specifica, viene definita Idiopatica.

Stipsi cronica


Si parla di Stipsi Secondaria invece, quando la stessa è sostenuta da altre patologie:
patologie neoplastiche o infiammatorie intestinali stenosanti (polipi,carcinomi,malattia diverticolare,malattie infiammatorie croniche), malattie anorettali (proctiti, ragadi, emorroidi, prolassi, rettoceli, ascessi), malattie immunitarie (lupus,sclerodermia), neurologiche (morbo di Parkinson, Sclerosi Multipla), endocrine (ipotiroidismo, diabete), psichiatriche, metaboliche(porfiria), traumi del midollo spinale, inoltre l'assunzione protratta di alcuni farmaci (analgesici, antiacidi, anestetici, antidepressivi, diuretici). Soffermandoci sulla Stipsi Cronica idiopatica, possiamo ulteriormente distinguerla in 3 sottocategorie:

  1. da rallentato transito (stipsi propulsiva);
  2. da ridotta sensibilità rettale (stipsi da abuso di lassativi);
  3. da dissinergia addomino-pelvica o incordinazione dei gruppi muscolari ano-rettali (stipsi espulsiva).

Si stima che circa 1 persona su 5 ne sia affetta, è più frequente nel sesso femminile con punte che arrivano, sopra i 65 anni, in 1 soggetto su 3.


Quando è giusto rivolgersi al medico?

In caso di qualsiasi cambiamento del proprio alvo (caratteristiche delle evacuazioni) da più di 15-20 giorni. Qualsiasi modificazione nella frequenza o diminuzione della massa e forma fecale. Aumentata difficoltà nella fase finale della defecazione. Presenza di sangue nelle feci.

Esami a cui sottoporsi dietro consiglio dello specialista: esplorazione digitale, indagine endoscopica ano-rettoscopia ed eventualmente colonscopia per individuare cause organiche; studio del tempo di transito intestinale (rx addome con markers radiopachi a distanza dall'ingestione degli stessi) per evidenziare eventuali rallentamenti del tratto digerente, manometria anorettale, per evidenziare i riflessi della muscolatura anorettale, Rx defecografia per studiare la funzionalità della giunzione ano-rettale durante la defecazione.

Nei casi in cui è confermata una stipsi idiopatica, la dieta gioca un ruolo fondamentale con la giusta introduzione di cibo che possa stimolare la mucosa intestinale come:

  • verdure;
  • frutta fresca;
  • pane integrale;
  • cereali;
  • almeno 2 litri di acqua al giorno, compreso zuppe e succhi di frutta.

Per quei soggetti per i quali l'introduzione di fibre alimentari non fosse adeguata, oppure le stesse cagionassero fenomeni colitici, utile sarebbe l'utilizzo di fibre concentrate disponibili in farmacia o blandi lassativi dopo aver consultato il medico.

L'attività fisica quotidiana, anche come semplici passeggiate o esercizi poco impegnativi, è sicuramente importante. Se si suda bisogna integrare adeguatamente con i liquidi.
Ulteriori norme comportamentali sono anche il mangiare ad ore regolari, lentamente e masticando bene. Non reprimere il bisogno di defecare, preferibilmente evacuando l'intestino ad orari regolari ed evitando sforzi eccessivi. Evitare lassativi irritanti. Per quanto riguarda gli altri lassativi, clisteri o supposte dovrebbero essere utilizzati solo se consigliati dal gastroenterologo o dal proctologo. In casi di dissinergia del pavimento pelvico, la riabilitazione dello stesso, mediante anche bio-feedback (sistema di educazione all'atto defecatorio e riconoscimento dello stesso mediante un training specifico), potrebbe migliorare le condizioni della muscolatura retto-anale.

Quando il chirurgo proctologo ritiene necessario un trattamento chirurgico per migliorare il disturbo della stipsi è bene distinguere con gli esami già menzionati tra la stipsi da rallentato transito e la stipsi da ostruita defecazione. In questa stipsi espulsiva da ostruzione attualmente le opzioni chirurgiche sono molteplici ed è giusto che vengano decise assieme al paziente in relazione, oltre alla patologia sottostante, ai sintomi ad alle caratteristiche del soggetto.

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