Uomo che si guarda nello specchio. Il riflesso è un ipocondriaco

L'ipocondria

Quella paura di essere malati che prende il sopravvento

Vi preoccupate così tanto della vostra salute al punto tale che diventa il pensiero predominante della vostra giornata? Attenzione: potreste soffrire di ipocondria, stato psichico alterato dalla convinzione, infondata e ossessiva, di essere affetti da malattie. 
Un paziente si definisce “ipocondriaco” se continua a interpretare male alcune sensazioni corporee pur in presenza di tutte le rassicurazioni mediche del caso e pur avendo tutte le capacità intellettive per poterne trovare riscontro.

Quali sono i sintomi che caratterizzano l’ipocondria?

Gli individui colpiti da ipocondria manifestano questo disturbo in vari modi:

  • sono letteralmente “ossessionati” dalla paura di avere una  grave patologia e si allarmano al minimo malessere;
  • hanno bisogno di continue rassicurazioni e, per questo motivo, prenotano visite mediche ed esami diagnostici con molta frequenza;
  • contattano medici diversi per il medesimo problema, perché hanno bisogno di risposte da varie fonti;
  • misurano con eccessiva frequenza il battito cardiaco o la pressione sanguigna, se ne hanno l’ opportunità;
  • impiegano gran parte del loro tempo nella consultazione di enciclopedie mediche o nella ricerca di informazioni sui siti internet di medicina, per capirne di più riguardo a un determinato sintomo o malessere;
  • chiamano il loro medico o si recano in pronto soccorso con immotivata frequenza.

L'ipocondria può diventare un disturbo psichico davvero invalidante, perché la vita di coloro che ne soffrono viene fortemente condizionata da ossessioni inerenti lo stato di salute. Si tratta di un pensiero così totalizzante che gli ipocondriaci spesso si assentano dal posto di lavoro, perdono la voglia di relazionarsi col prossimo, fanno un uso improprio di farmaci, sono frustrati, ansiosi, irritabili e, talvolta, mettono paradossalmente a repentaglio la loro salute, utilizzando financo droghe e/o calmanti.

Come curare l’ipocondria?

Prendere cognizione che qualcosa non va, e chiedere aiuto, è il primo passo in avanti verso la guarigione, ma molto spesso non si ha questa consapevolezza.

Nella cura dell’ipocondria la psicoterapia "cognitivo-comportamentale" è, secondo la ricerca scientifica, il mezzo più adeguato: si tratta di una psicoterapia breve, solitamente a cadenza settimanale, dove si riscontra una collaborazione attiva del paziente che, pur preoccupandosi ossessivamente di avere delle malattie, si rende conto, almeno in parte, che le sue preoccupazioni sono smisurate e infondate.

La cura farmacologica (da effettuarsi sempre sotto controllo specialistico) si basa fondamentalmente sugli antidepressivi, sia triciclici che SSRI. Quest’ultima classe comporta, rispetto alle precedenti, minori effetti collaterali.

Nei casi meno gravi la prescrizione di sole benzodiazepine può bastare ad attenuare il sintomo, ma generalmente non costituisce una forma di cura dell’ipocondria e ottiene soltanto l’effetto di placare l’ansia a breve termine.

Nella cura delle forme più lievi di ipocondria possono essere utili (ma non risolutivi) i rimedi naturali: la valeriana e la passiflora, per esempio, hanno effetto calmante, la melissa ha una discreta azione sedativa, il tiglio e la camomilla, il biancospino, il magnesio e, infine, anche i fiori di Bach contribuiscono a un generale rilassamento della persona interessata dal disturbo.

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