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L'EPILESSIA

UNA MALATTIA COME TANTE ALTRE 
(dalle credenze popolari alle certezze della scienza) 

A cura del Dott. Salvatore Sisinni 
Specialista in Malattie Nervose e Mentali 
Primario ospedaliero di Psichiatria 

L'epilessia è una malattia neurologica cronica caratterizzata da manifestazioni accessuali, per lo più di breve durata, che tendono a ripetersi , improvvise e imprevedibili.

La malattia è conosciuta fin dai tempi più remoti. Già Ippocrate, nel IV secolo a.C. , ne dava una descrizione più o meno completa dal punto di vista clinico. Per molti secoli si è pensato che fosse causata da influenze divine e misteriose. Da qui le varie denominazioni: "morbus sacer, divinus, astralis, demoniacus"; e, infine, presso i Romani, "morbus comitialis", in quanto venivano sospesi i comizi pubblici nel corso dei quali uno spettatore fosse stato colpito da una crisi.

Della malattia, come morbus sacer, si sono occupati anche alcuni Santi, come Santa Ildegarda di Binger, una donna-medico, secondo la quale sarebbero stati i peccati a far venire le convulsioni (il peccato indebolirebbe l’anima tanto da far cadere il corpo a terra ). E da qui un’altra denominazione : "mal caduco".

Ma neppure oggi – ormai nel terzo Millennio – certe credenze popolari-religiose-magiche sono state del tutto superate, almeno tra la gente meno colta, e non solo.

È ancora presente, infatti, un certo atteggiamento nei confronti della malattia, per cui, ad esempio, nella scuola e nella società, il bambino epilettico viene considerato "diverso" e l’adulto epilettico incontra notevoli difficoltà a entrare nel mondo del lavoro. E, ancora, si pensa che l’epilessia sia una malattia ereditaria, quando, in verità, lo è solo in una piccolissima percentuale di casi, per cui qualcuno sconsiglia a un soggetto epilettico di contrarre matrimonio.

In base alle attuali conoscenze scientifiche si può affermare che la malattia, nella grande maggioranza dei casi – secondo alcune statistiche, in otto casi su dieci – può essere ben controllata dalla terapia, e, a volte, anche guarita.

Nell’età infantile, poi, bisogna tenere ben distinte le convulsioni epilettiche dalle frequenti convulsioni febbrili, scatenate da un brusco ed elevato rialzo termico.

E’ utile classificare le epilessie in due grandi gruppi: quello delle epilessie essenziali o primarie o criptogenetiche, per le quali non è stato possibile, con i mezzi a disposizione – elettroencefalogramma, TAC o RMN dell’encefalo – evidenziare lesioni a carico del sistema nervoso centrale e l’altro, quello delle epilessie secondarie o sintomatiche, in cui è stata dimostrata la presenza delle lesioni.

C’è da aggiungere, però, che la sola lesione cerebrale – malformativa, neoplastica o cicatriziale (post-traumatica o post-infettiva) – non è sufficiente a scatenare la crisi e che occorre anche una certa "predisposizione" del soggetto perché la lesione diventi epilettogena.

Per concludere, ritengo opportuno sottolineare alcuni punti :

  1. la malattia è curabile e, in alcuni casi, guaribile;
  2. vi sono diversi farmaci a disposizione del medico, che devono essere somministrati continuativamente, cioè senza brusche interruzioni e per molto tempo;
  3. deve essere monitorato, oltre l’andamento delle crisi  nel tempo e durante la giornata, anche il dosaggio plasmatico dei farmaci assunti, in modo che non si corra il rischio della dose insufficiente, e, quindi inefficace, o quello del sovradosaggio nocivo per gli effetti collaterali che potrebbe produrre;
  4. il bambino epilettico deve essere scolarizzato – è un pregiudizio, privo di evidenze scientifiche, quello secondo cui la fatica mentale costituirebbe un danno per il bambino – anzi, due famosi epilettologi – Gibbs  e Lennox – hanno dimostrato, sperimentalmente, che l’attività mentale, addirittura, diminuisce o elimina alcune manifestazioni epilettiche ( ad esempio, le "assenze"  del  "piccolo male");
  5. al di fuori della scuola il bambino epilettico deve vivere come gli altri e con gli altri, con qualche attenzione in  più da parte dei suoi genitori.

E per finire, se può essere tranquillizzante per alcuni genitori non sufficientemente informati, voglio dire che sono stati epilettici alcuni "grandi" uomini del passato, quali – per citarne solo alcuni – Cesare , Shakespeare, Dostoevskij, Aristotele, Pascal, il cardinale Richelieu, Van Gogh, Lord Byron, Michelangelo, Flaubert, Guy de Maupassant, Paganini, Dante Alighieri, Leonardo da Vinci.

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