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 Q

Q.I.

vedi QUOZIENTE DI INTELLIGENZA

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Q.R.

vedi QUOZIENTE RESPIRATORIO

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Q-T LUNGO, sindrome del

Sindrome caratterizzata da episodi sincopali indotti da stress fisico ed emotivo che spesso degenerano nell’arresto cardiaco e nella morte improvvisa. La sindrome si manifesta generalmente in soggetti giovani (per lo più bambini e adolescenti) apparentemente sani. La sindrome prende nome da un caratteristico reperto elettrocardiografico: l’allungamento dell’intervallo Q-T (superiore a 450 msec. nei maschi e superiore a 460 msec. nelle femmine). Altre caratteristiche cliniche sono sordità congenita nella variante di Jervell e Lange-Nielsen, frequenza cardiaca inferiore alla norma nei bambini, familiarità, in alcuni casi alternanza dell’onda T. I sintomi spesso possono apparire simili a convulsioni epilettiche e/o essere scambiati per reazioni isteriche. Esistono varianti a trasmissione dominante e recessiva (Jervell e Lange-Nielsen). L’alterazione riguarda i geni che controllano i canali sodio-potassio. La terapia si basa sulla somministrazione di beta bloccanti o mediante denervazione simpatica (asportazione del ganglio stellato di sinistra) che ha ridotto notevolmente gli eventi cardiaci (sincope, arresti).

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QUADRIPLEGIA

vedi TETRAPLEGIA

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QUARANTENA

Misura igienica che consiste nell’isolamento per 40 giorni di persone o gruppi di persone che abbiano avuto contatto con malati di forme infettive gravi. Fino a qualche tempo fa la pratica consisteva nel completo isolamento in casa o in ospedale per i convalescenti, nell’internamento a bordo di navi o in apposite stazioni per i viaggiatori. Oggi le migliori conoscenze su modalità d’insorgenza, periodo di incubazione e profilassi delle malattie infettive hanno modificato le forme di intervento sanitario, tanto che la q. è caduta in disuso, sostituita da altre misure.

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QUERVAIN, malattia di

(Prende il nome da Fritz de Quervain, chirurgo svizzero - 1868-1940), forma di tenosinovite cronica che comporta un restringimento progressivo delle guaine dei tendini dei muscoli abduttore lungo ed estensore breve del pollice che si verifica nel punto in cui questi tendini passano sopra una sporgenza ossea che è la stiloide del radio. L’affezione, relativamente frequente, si osserva quasi esclusivamente nella donna dopo i 40 anni.La causa determinante è sempre da ricercarsi in microtraumatismi ripetuti, legati soprattutto all’attività professionale (è frequente in dattilografe, pianisti, stiratrici).I sintomi, che di solito si instaurano progressivamente, sono caratterizzati da un dolore sulla faccia esterna del polso, a livello della stiloide radiale, che viene acuito da tutti i movimenti del pollice. A volte si può associare una tumefazione fusiforme, lungo il decorso dei tendini. Può condurre a una seria limitazione funzionale della mano, specie in certe attività. L’evoluzione è cronica il disturbo può persistere per mesi e anni.La terapia si giova di trattamenti fisioterapici, infiltrazioni di cortisonici, eventualmente dell’apertura delle guaine tendinee.

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QUERVAIN, tiroidite di

Rara forma di infiammazione della tiroide che si manifesta con tumefazione e dolore della ghiandola, febbre, e decorso subacuto della durata di 2-3 mesi.L’affezione, le cui cause sono sconosciute, determina la comparsa di alterazioni patologiche caratteristiche nella ghiandola, con infiltrazione infiammatoria cronica granulomatosa, rottura dei follicoli tiroidei, e stravasi di colloide nell’interstizio.La terapia si basa essenzialmente su trattamenti antinfiammatori.

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QUINCKE, edema di

(Prende il nome da Heinrich Irenaeus Quincke, medico tedesco - Francoforte sull’Oder 1842 - Francoforte sul Meno 1922) o edema angioneurotico o orticaria gigante, condizione caratterizzata dalla rapida comparsa di tumefazioni estese alla faccia, alle mani, ai piedi, agli organi genitali, o anche alle mucose (particolarmente quella orofaringea, con possibili crisi di soffocamento) tali tumefazioni, indolenti e non accompagnate da prurito, persistono per 2-3 giorni e poi scompaiono, potendo ricomparire nella stessa sede o in sedi diverse.

Cause
L’edema di Q. è dovuto a un’alterazione nella permeabilità dei vasi sanguigni. Le cause sono sovrapponibili a quelle dell’orticaria (allergie, infezioni, ecc.), ma le regioni colpite sono più estese.

Terapia
La terapia si fonda sull’impiego di cortisonici, adrenalina e l’intubazione orotracheale nei casi di soffocamento.

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QUINTA MALATTIA

vedi MEGALOERITEMA EPIDEMICO

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QUOZIENTE DI INTELLIGENZA

(O Q.I.), rapporto tra età mentale ed età cronologica moltiplicato per cento. L’età mentale si stabilisce sottoponendo il soggetto a test (o scale) formati di una serie di prove (reattivi) caratteristiche per ogni età: se, per esempio, un bambino di sette anni riesce a superare le prove previste per la sua età, l’età mentale è uguale a sette (e coincide con quella cronologica), se è solo in grado di superare quelle per i sei anni la sua età mentale è uguale a sei. In linea di massima un soggetto nella norma, per definizione, ha un Q.I. pari a cento. I valori al di sotto di cento indicano un deficit intellettivo, più o meno grave.I primi psicologi a utilizzare in funzione di applicazioni pratiche i test mentali furono Binet e Simon, in Francia, con intenti educativi e clinici, e Wechsler, negli Stati Uniti, che validò i suoi test di intelligenza sulla popolazione militare americana. I test di “livello” si riferiscono a un concetto di intelligenza che ha subito variazioni nel tempo la prima Scala Metrica di Intelligenza di Binet e Simon, commissionata dal Ministero dell’Istruzione francese per studiare il problema del recupero dei bambini con ritardo mentale, si fonda su una teoria “pluralista” dell’intelligenza, che risulterebbe essere uno strumento di adattamento al mondo attraverso l’utilizzo di strumenti quali la comprensione (di vocaboli, ma anche di situazioni di vita), l’invenzione (analisi dei dati e ricerca della soluzione), la direzione (capacità di procedere, senza deviazioni, verso la soluzione dei problemi) e la critica (capacità di verificare il processo di soluzione dei problemi). La scala costruita da Binet e Simon si componeva di una serie di problemi da risolvere, attinenti alla vita quotidiana.Un concetto già presente in Binet, ripreso successivamente da Terman, è quello di “abilità mentale”, qualità mentale innata che aumenta con l’età, distinta da “ingegno”, qualità costante che determina il tasso di sviluppo della capacità mentale di un individuo ed il grado di abilità mentale che esso raggiungerà.Tale distinzione, al fine della costruzione dei test, si rivela metodologicamente fondamentale, in quanto l’abilità mentale (in seguito detta età mentale) viene misurata dal punteggio che l’individuo riceve nelle prove, mentre una misura dell’ingegno (valutato, in seguito, come Quoziente Intellettivo) viene ottenuta confrontando il punteggio di un soggetto alle prove del test con quello degli altri della stessa età. La scala di Binet-Simon ebbe un’enorme diffusione, anche perché ne fu esteso l’uso anche agli adulti.Tale estensione venne, tuttavia, criticata da D. Wechsler, principalmente sulla base del fatto che l’intelligenza di un adulto non si può valutare in termini di età mentale. Wechsler, inoltre, si basò sulle teorie multifattoriali dell’intelligenza per la costruzione di tutte le sue scale, articolate, infatti, in prove verbali e prove di performance.I subtest verbali valutano la cultura generale, l’orientamento in situazioni di vita quotidiana, la memoria a breve termine, il ragionamento aritmetico, le analogie tra due oggetti e il vocabolario posseduto. Le prove pratiche consistono nell’associazione di simboli grafici a numeri, nel riordinare vignette che costituiscono una breve storia, nella prova di completamento di figure disegnate senza un particolare, in una prova di riproduzione di disegni con cubi colorati e nella ricostruzione di figure di cartoncino.I risultati delle scale Wechsler, oltre a dare un’indicazione sul livello globale di efficienza mentale (QI totale), offrono indicazioni più articolate, per quanto da utilizzarsi con cautela, quali, ad esempio, il calcolo del livello di deterioramento mentale, dato dal rapporto fra i subtest che non variano con l’età, rispetto a quelli sensibili al deterioramento nel tempo.Le stesse teorie che hanno originato le scale individuali di intelligenza sono anche alla base dei test collettivi di livello. Le differenze fra strumenti somministrati a singoli e a gruppi sono soprattutto in funzione della maggior autonomia che la somministrazione collettiva presuppone.I test collettivi presentano, in genere, le seguenti caratteristiche: le risposte sono sempre a scelta multipla i test sono autosomministrabili all’interno della prova i quesiti sono disposti secondo un ordine “a spirale”, cioè viene presentato successivamente un quesito per ogni tipo di contenuto o di problema, per poi ricominciare da capo quando la tipologia è esaurita.I più diffusi test di livello reperibili in Italia sono il test Mosaico di Gille, utilizzato a livello di scuola elementare, il test di Otis e il test Eta Beta. Ampia diffusione hanno anche i test carta e matita, quali il test della figura umana della Goodenough o il test della Fay, nei quali viene richiesto di disegnare, appunto, una figura umana.Tali test si basano sul principio che, nell’esecuzione del disegno, siano implicati processi di analisi e astrazione, abilità visuo-spaziali e di coordinamento.

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QUOZIENTE RESPIRATORIO

(O Q.R.), rapporto tra volume di anidride carbonica prodotta dall’ossidazione degli alimenti nel corso dei vari processi metabolici e volume di ossigeno consumato a tale scopo nell’unità di tempo. Le sostanze energetiche degli alimenti bruciano nell’organismo consumando ossigeno e liberando energia chimica sotto forma di calore che è misurabile con vari metodi. L’ossigeno che viene consumato e le calorie prodotte variano secondo la sostanza che brucia. Si può calcolare l’energia che si produce quando 1 litro di ossigeno viene utilizzato per bruciare glucidi, grassi o proteine. Si ha così che per ogni litro di ossigeno utilizzato per bruciare grassi si producono 4,7 kcal nel caso che brucino glucidi o proteine si hanno rispettivamente 5,05 e 4,5 kcal.

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IL DIZIONARIO DELLA SALUTE
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